martedì 22 aprile 2014

Tu mi piaci un terrAmoto


Caro diario,

oggi ho fatto un giro nel quartiere per sgranchirmi il cervello e ho fatto un incontro.
Diciamo che di incontri così le donzelle napoletane ne fanno a bizzeffe, ma stavolta io mi sono fermata ad incontrare IT. Esso.
Sai che chiamo così i villici di Mau Mau City... mi conosci e sai che non è razzismo, ma, talvolta, realismo ;)
Insomma lui mi si è parato davanti col motorino.
Oggi la giornata per me è proprio del cazzo, quindi in quel momento ero pronta a tutto.
Ho alzato il viso con un mezzo sorriso e l'ho sfidato. Lui mi ha guardato dritto negli occhi, li aveva verdi mare... ci è entrato proprio. Per un po' siamo stati come due robot nemici in un cartoon jappo, ma poi lui mi ha sorriso e gli si è letteralmente aperto il volto.
Mi dice:
- Stai di casa qua vicino, eh? Ti vedo sempre... tu mi piaci un terrAmoto".
Ho ingoiato una risata, perchè poteva risultare offensiva, ma in realtà mi aveva proprio divertito.
Non ce l'ho fatta ed ho risposto:
- Si ma di che magnitudo? E poi scala Richter o scala Mercalli?
Non capisce. Si fa serio, con la mano mi dice di avvicinarmi e io mi sorprendo a farlo.
- Fai la tosta, eh? Lo vuoi un gelato?
- Si (come si?!)
- Se vieni con me sul motorino, ti porto a una parte dove i gelati li fanno esagerati.
- Non vengo con nessun motorino, mo tu scendi e il gelato ce lo prendiamo al bar qui sotto.
- Vabbuò... già mi pare chissà che cosa che mi stai parlando (sorrisone).
- Bravo!
Ci incamminiamo, con lui che mantiene il motorino con una mano e con l'altra mi orienta, per far sì che non mi investano le auto. Quasi mi commuovo.
- Stai su facebook?
- Sì.
- Con che nome stai?
- Nikka Costa.
- No ja, veramente...
- E veramente ti sto dicendo... è un nome d'arte.
- Ti posso cercare?
- Cercami.
In prossimità del bar c'era una flora e una fauna di dubbio gusto, per cui rinsavisco e invento una telefonata che poi diventa un appuntamento con mio padre, che poi devo scappare, etc, etc.
- Te ne stai scappando... loro so' tranquilli.
- Me ne devo scappare... tanto mi trovi su fb.
Gli porgo la manoo, per evitare contatti di sorta e lui me la bacia.
Mi entra in testa di nuovo con i suoi occhi tipo laser e io penso che dovrei adottarlo, rapirlo o cose così, prima che diventi un mostro senza ritorno.
- Sei bella 'o veramente.
- Grazie.
Me ne vado mentre sento che lo sfottono pesantemente, dato che me la sono svignata, ma è ok così.
Io volevo solo spostare le mie attenzioni altrove ed ero stupita di tanta gentilezza.
Chissà Nikka Costa da chi se la vedrà arrivare l'amicizia... io manco il nome gli ho chiesto.
Si ma ora il gelato? Vabè posso sempre ripiegare sulla pastiera.

Il pezzo che corona il momento?
Questo, senza dubbio.





domenica 20 aprile 2014

Amarevolissimevolmente


Caro diario,

ti scrivo da un pianeta strano. Il pianeta Amaro.
Ogni tanto ci vado, non è lontano, ma mi porta lontano. O, meglio, mi porta dentro.
Dentro le cose, dentro me. Non sempre mi piace, ma è prassi tutte le volte che devo capire qualcosa.
Tra il marasma delle cose che mi si agitano dentro, del tipo: chi sono, cosa faccio, cosa voglio, dove vado (un fiornino! cit.) c'è un piccolo addio.
La mia Viky ha deciso che poteva bastare.
Ma ha scelto di andarsene mentre ero a Torino... o forse ha provato ad aspettarmi, dato che ha smesso di esserci la notte prima del mio ritorno a Mau Mau City.
"Smesso di esserci"... quanto è semplice e difficile al tempo stesso dire solo: è morta.
Se avesse voluto telefonarmi per avvertirmi, hai visto mai, non avrebbe nemmeno potuto farlo, giacché anche a Turìn sono abili tascheggiatori e mi hanno portato via il cell dalla tasca su un tram.
Non amo gli accanimenti, ma qui trattasi di gatta e allora ho dovuto procedere ad un aggattimento terapeutico... l'autopsia. Io dovevo sapere perchè.
Beh, le ha ceduto il corazòn... forse una patologia genetica, forse la vecchiaia (vecchiaia?) che avanzava. Cmq Viky ha fatto click.
Era la mia ombra, come Pulce. Alla fine sono stata il loro branco o loro il mio.
Ogni tanto allungo il passo per non pestarla, ma è che senza occhiali ogni oggetto scuro potrebbe essere lei :)
Ci ho messo un po' per scriverti, la tristezza è quasi passata, ma dovevo metabolizzare, tu sai che io faccio come i boa... devo stare ferma, occhio vitreo, ad attraversare tutto quanto.
In compenso Pulce è diventato ancora più una zecca cavallina di prima e io lo vizio come se non ci fosse un domani.
Ha 16 anni passati, ho pensato chissenefrega!

Viky, only for u my sweet little cat.


Un bacio.