martedì 17 dicembre 2013

BCN - L'esordio.


Caro diario,

Sai che esiste un buco nero fra le quinte e il palco, prima di un'esibizione?
È una barriera spazio/tempo attraverso la quale devi passare per forza... ma è anche come una specie di piccole verme, un anisakis della memoria, che ti fora in miliardi di punti il cervello, già in pappa per l'emozione. Se sei scaltro, avvezzo al pubblico e, soprattutto, hai potere su te stesso, puoi addirittura fargli una linguaccia e vincere l'oscar come miglior performer esistente.
Ma se ti chiami Roby Roger, ti esibisci per la prima volta dopo un secolo e, al posto del sangue, che pare mancasse quando mi hanno "fatta", montano solo un mare di emozione, ecco che è l'anisakis che debutta sul palco al posto tuo.

E tu dimentichi. Chi sei. Come ti chiami. E perchè poi sei vestita in quel modo!
Ma sei capace. Te lo ricordi in "zona Cesarini" - leggi in extremis - e rimedi ordinando al corpo di fare quello che sa. Solo il viso non ascolta mai e la dimenticanza, più l'emozione, son tutte dipinte sulla tua faccina truccata per l'occasione. Ne esce una figura austera, gli altri pensano sia voluto... qualcuno avrebbe voluto vedere il tuo sorriso. Peccato averlo lasciato nel camerino insieme alle mille espressioni provate alla perfezione solo poche ore prima.
Caro mio, questo preambolo sta a dirti che Burlesque Cabaret Napoli è
finalmente una realtà.
Un collettivo, una piccola avanguardia, come piace dire a me.
Tre, che è il numero perfetto:
Roby Roger, Fanny Damour e Sery Page.


Il burlesque italiano pare sia in agonia. La moda lo ha fagocitato e appiattito. Molte donne, dopo le prime tre lezioni, già fondano scuole e portano avanti workshop, sminuendo quello che si acquisisce negli anni. Per carità, resta sempre un'arte giocosa, nessuno, esibendosi nel burlesque, ha cambiato mondi, scoperto pennicilline e fatto risorgere Lazzari di sorta, però voler limitare una cultura poliedrica in due mossettine e un occhiolino, pure è troppo, believe me.
A Napoli lo scenario è del tutto assente, a parte poche esibizioni intermittenti di altre performer.
In realtà siamo anche stanche di catalogare questa corrente. Diciamo che stiamo cercando di far dialogare le arti visive, quelle del costume e del teatro, in modo da mostrare i più lati della medaglia e poterci esprimere al meglio secondo le nostre passioni e competenze.

In questo momento siamo in pieno fermento... in pieno tam tam...
Siamo sedute intorno al fuoco creativo e chiamiamo a raccolta tutti quelli che vogliono venire a scambiare con noi... non solo a Napoli.
Stiamo trasmettendo questa energia, già in molti se ne sono resi conto ed escono allo scoperto.
Si lo so, sembro uno stregone e magari pensi che siamo presuntuose, ma c'è bisogno di aggregazione culturale, di nuovo come 20 anni fa... perchè non farla anche col cabaret?
E poi vanno educati i genitori! I miei sono scappati indignati dopo la mia prima esibizione, manco mi avessero vista a carponi, leccante il palo della lap dance, mentre un omone sbavante mi metteva i soldi nella mutandina! Argh! E io che pensavo che la mia mamma sarebbe andata in brodo di giuggiole per i costumi! Di strada da fare ce n'è e la vogliamo far crescere e contaminare.
Così poi avrò tante cose da scriverti, si' cuntent'? :)

Sentiamoci Mr. Reinhardt, va'!
E dolci sogni.


giovedì 26 settembre 2013

La virtualità sai è come il vento...



Caro diario,

la buona notizia di oggi è che non sono iPhone addicted!
O almeno non del tutto :)
Ormai avevo solo il pieno uso della mano sinistra, dato che la destra era impegnata a scriverepostarefotografare.
Non che mi sia passata la passione, nunn'o penzà maje, ma ci sono avvisaglie di guargione.
Stamattina sono uscita di casa e mi sono accorta di aver dimenticato l'aggeggio solo 2 ore dopo!
Non sono andata in debito di ossigeno, non mi ha colto un attacco di panico, non mi sono uscite bolle su tutto il corpo. Devo dire che mi sono sentita più libera di interagire con l'esterno.
Ho incontrato molti amici, o magari stavolta li ho visti perchè avevo lo sguardo rivolto verso l'alto e non verso "la creatura". Ho scambiato, curiosato, ragionato e pure comprato (damn!) delle cosine divertenti. Chi mi conosce penserà: ma quando mai tu non lo fai normalmente!
Mi piace la vita e quindi la frequentazione umana è una mia prerogativa, ma la seduzione dello scambio continuo a 360 gradi mi ha ammaliata, non posso negarlo.
Ho letto Isaac Asimov e devo dire che ci aveva preso in pieno nello scrivere di un futuro dove le persone si sarebbero incontrate solo per ologrammi... ma vuoi mettere il sangue, il sapore, il respiro, l'odore di una persona? Non posso pensare di fare l'amore con un uomo dovendo scegliere l'applicazione da scaricare, magari gratis, o stando attenta ai tasti giusti.
Certo anche quello è "touch", ma siamo ancora su piani diversi e meno male.
Viviamo in piena società dello spettacolo e tutti questi "iQualcosa" rappresentano l'ennesimo tentativo (riuscito) di omologare il pianeta. Della serie: "più li controlliamo, più facciamo quello che ce pare", ma questo, spero, sia chiaro a tutti quelli che hanno capacità di intendere e di volere.
Per cui ben venga l'utilizzo sia ludico che lavorativo della tecnologia in generale, ricordandosi, almeno ogni tanto, di essere fatti di sangue e carne.
Pure ha i suoi vantaggi la cosa ;)
Lungi da me demonizzare la faccenda, la mia creaturina è qui accanto a me, le ho comprato anche il vestitino nuovo, sarei ipocrita a pontificare.
Dico solo che oggi ho avuto la conferma che un bel fifty fifty non è niente male davvero.
Un pò di touch people e un pò di touch screen, senza malizia eh!
Non è che mo dobbiamo rinocrrere le fanciulle e i fanciulli tendendo mani su luoghi dove non batte il sole, così a gratis.
Se poi i suddetti son consenzienti, beh... why not?

Diciamolo tutti insieme: SI... PUO'... FARE!

Sogni belli.


venerdì 16 agosto 2013

Stasera, che sera





Caro diario,


stasera sono pensierosa. Riflessiva.
Il clown che mi porto sempre a spasso stasera è silente.
Stasera ho voglie che non posso soddisfare, responsabilità che non riesco a reggere, progetti che hanno bisogno di più coraggio per decollare.
Stasera ho aperto il sacco dove conservo tutta me stessa e mi rendo conto che ci sono molte cose da rifare.
Magari sono io tutta da rifare.
Stasera è una di quelle sere dove starei in un film americano a lieto fine, ma non perchè son diventata buonista... solo per avere una mano.

Stasera una vocina mi dice che sono troppo grande per indugiare ancora e troppo giovane per darmi per vinta.
Sto giocando a flipper con me stessa e ripesco sempre la stessa pallina.
Ho lo stupido difetto di fare un passo avanti e accontentarmi come se avessi scalato l'Everest.
Stasera mi rendo conto che spesso mi comporto come una ragazzina, ma non perchè io sia immatura, anzi, non lo sono stata nemmeno da piccola... è più come se vivessi una vita eterna.
Come se potessi permettermi di fermarmi sulle cose, come se non avessero mai fine.
Come se io non avessi mai fine.
Lo faccio con tutto, da sempre.
Non sono triste o depressa, sono solo consapevole.
Stasera so che devo fare qualcosa e quel qualcosa non è cambiare, ma prendere tutta me così come sono e spingermi oltre.
Mi dai una mano?

Sogni d'oro.

giovedì 16 maggio 2013

WOW!


Caro diario,

stasera ti tengo allegro... parliamo di burlesque!
Poiché son più le volte che ti scrivo mezza ignuda, shekerando il culetto e agghindata come un lampadario fatto di glitter e merletti, avrai capito che è una delle mie grandi passioni.
Pur conoscendo la sua esistenza da molto tempo sono inciampata in quest'arte due anni fa organizzando a Naples un workshop con la bella e brava Roxy Rose.
Un'esperienza che mi ha dato la possibilità di far evolvere la mia vena artistica in più modi e che mi ha regalato un'ulteriore sbocco alla mia femminilità.
Pian piano gli anfibi sono stati sostituiti da tacchi di ogni genere (anche se ogni anfibio è bello 'a mamma soja e non li eliminerò mai dal mio guardaroba), i pantaloni smandrappati hanno preso la via del ferro da stiro (non sempre...) e vestitini, collant e reggicalze di ogni sorta ora affollano l'armadio.
Insomma il burlesque può essere agito, diventando performer, ma anche metabolizzato nella vita di tutti i giorni come una specie di stage permanente per se stessi.
Non ti insegna la seduzione, la sensualità e la femminilità, ma aiuta, col sorriso, a mettere fuori ciò che alberga già dentro l'essenza della donna.
Non male direi ;)
Naturalmente io mi sono cimentata anche nella costruzione di performances e proprio ora sto ultimando due numeri.
La cosa più interessante è che la versatilità del burlesque mi ha consentito di metterlo un pò dappertutto.
L'ho usato nel progetto fotografico Munnesque, dove affrontavo il problema del disagio dei rifiuti che ci ha assalito nell'estate 2011


ma anche nell'illustrazione, realizzando WOW! una mostra/tributo al mondo del burlesque e affini.


Insomma il burlesque è il pezzo che mi mancava, l'anello di congiunzione fra tutte le mie inclinazioni artistiche :)
Devo dire che mi ha dato anche del calore umano, perchè ho potuto conoscere le persone che da anni danno voce a quest'arte cercando di tenere alto lo stile, la ricerca e l'originalità, dovendo spesso lottare contro la moda, che lo ha un pò fagocitato appiettendo tutta la cultura che c'è dietro e facendo emergere soprattutto la superficialità un pò "velinesca" tipica di questi anni.
Le persone di cui parlo, oltre a Roxy Rose, performer e insegnante di talento e originalità, sono Attilio Reinhardt (definito l'ambasciatore del burlesque in Italia), eclettico, raffinato e charmant, Little Lady Burlesque, ballerina e performer professionista, tenace e fiera come poche, Mitzi von Wolfgang, fondatrice e direttrice della "Burlesque School Milano", praticamente la seduzione in persona, Cleo Viper, coach e performer professionista, i suoi numeri di fascino e bellezza sono noti a livello internazionale *__*
Mi fermo qui perchè è un mondo vasto e non riuscirei mai ad essere esaustiva su tutti.
Io però, devo dirlo, sono un pò triste.
Perchè domani comincia il Milan Burlesque Award e io non potrò essere con loro... inoltre quest'anno alla giuria c'è la mia amata Dirty Martini, uf!
Saranno due serate splendide... ho avuto il piacere di andarci l'anno scorso e esporre WOW! nella hall del Teatro Elfo Puccini di Milano.
Non lo dimenticherò mai, anche perchè ho fatto coppia fissa, nel giorno come nella notte, nella buona come nella "cattiva" sorte, con Little Lady... amica mia!
Bene, poichè le cose da dire sarebbero ancora miriadi, mi do un bello stop e ti faccio vedere chi è Dirty Martini, in uno dei suoi act che amo di più.

Ho deciso, stanotte mi avvolgo nel boa e farò sogni sbrilluccichini!
Notte!




venerdì 3 maggio 2013

La paura fa 90 (e 'a dignità fa cientuttanta)


Caro Diario,


hai mai paura tu?
Chessò... che io ti smarrisca, che non ti apra più, che non mi venga più a rifugiare in te?
Io si sai... per un periodo ne ho avuta tanta.
Di me stessa, di perdere il controllo, di impazzire, di evaporare.
La paura è un buco nero che ti risucchia improvvisamente, ma le ragioni perchè lo fa sono antiche e profondamente radicate in noi stessi.
Una volta trovate le mie ragioni, a poco a poco la paura si è dissolta, o comunque diluita.
Trovare le ragioni significa trovare l'essenza di noi stessi, crescere, rendersi consapevoli delle proprie forze, ma anche delle proprie mancanze, delle proprie miserie.
La consapevolezza è quella luce che illumina la tua strada, anche quando fai passi falsi, quando incontri persone o cose sbagliate che vesti di bellezza perchè in quel momento ne hai bisogno.
La consapevolezza è dolorosa perchè ti fa vedere immediatamente le cose, ti fa avere le sensazioni giuste in momenti in cui di sensazioni non ne vorresti nemmeno una.
Per questi motivi spesso la odi, ma è fondamentale averla.
La paura fine a se stessa ti blocca, ti avvizzisce, ti limita, ma è un'energia che non chiede altro che di essere trasformata.
Se la trasformazione avviene diventi un essere più forte, forse perdi un pò di ingenuità, preziosa per sognare, ma dannosa per vivere in profondità la vita.
In realtà, sotto sotto, io anelo ad essere dotata di una "cazzimma" senza confine... ma non a sproposito, solo quando serve, ma mirata e devastante.
La mia natura la conosci... quindi hai una ricetta che fa al caso mio?
Pare che quelli nati sotto il segno dello Scorpione siano scaltri e vendicativi, sul' io aveva nascere nu scurpione annacquato?!
No dico!
Comunque, senza divagare troppo, la paura fa 90 e se ci metti tu altri due numeri vicino vediamo di prendere un terno secco.

E come dicono degli amici cari (A67):

E se 'a paura fa nuvanta
'a dignità fa cientuttanta
tanta voglia 'e cagnà

E mo ce li sentiamo pure!



mercoledì 3 aprile 2013

Chiedimi se sono felice


Caro diario,

si lo so, mi perdo fra i non eventi e ti vengo a trovare poco, ma sei comunque con me perchè io scrivo sempre, anche solo con i pensieri ciò che mi vive dentro.
Tu per caso sai cos'è la felicità?
Te lo chiedo in un momento in cui la mia vita è una specie di centrifugato, dove metti un sacco di frutta e sei fortunato se riesci ad ottenere poche gocce... ma quelle gocce sono un nettare potentissimo di energia vitale.
Sono ubriaca in questo momento, anzi è più corretto dire brilla.
Si sa io sono economica e commerciale e dati i pochi cm di cui sono composta, mi basta poco per andare a letto con Bacco senza tanti complimenti.
Ma stasera sono felice.
Una felicità scaturita da abbracci e parole sincere con amici... quelli che guardi negli occhi una sola volta e sono "tuoi" per sempre.
C'è chi mi dice che siamo tutti bravi ad esser felici col vino e ha ragione.
Sicuramente ci ha messo uno zampino ad amplificare le sensazioni che mi fluttuavano dentro, ma quelle, lo so per certo, c'erano già... erano mie.
Oggi è stata in effetti una giornata fatta di emozioni di ogni tipo e io, essendo un'emozionata costante, non ci metto nulla a passare dal nero al giallo in un secondo.
Ma la pioggia dei miei occhi di stamattina ha avuto un'evoluzione interessante.
Quello di cui sono felice è la capacità di assaporare ogni colore che mi attraversa.
Ci ho messo tanto tempo, ma forse ora posso capire che significa avere un solo canale dove passano gioia e dolore... e non blocco più nessuna delle due emozioni.
Non sono grata a Dio della vita, perchè quel signore con la barba mi convince poco.
Ma posso essere grata a me per una volta di come sono?
E voglio dire grazie a chi ho incotrato oggi e mi ha regalato un sorriso e un abbraccio solo perchè sono io.
A chi mi ha fatto sentire la sua voce in cuffia mentre canta uno dei miei pezzi preferiti con la sua voce calda e piena di promesse.
A chi torna coraggiosamente a vivere a Napoli e mi incontra per la seconda volta, ma a me sembra di conoscerla da sempre.
A chi beve il secondo spritz e lascia il suo candore sul vetro del bicchiere.
A chi ha deciso di fare del mercoledì un giorno da leoni, sperimentando quello per cui è un re: l'aggregazione.
A chi attraversa correndo la strada pur di alzarmi da terra in un abbraccio che mi ha fatto sentire una bambina minuscola.
Alla Cina che è vicina, ma così vicina che ho potuto toccarla con mano ;)
Alla strada che ho fatto a piedi camminando veloce come se mi stesse seguendo Godzilla in persona... e più andavo veloce più mi saliva la sbronza.
Ai complimenti dei mostri autoctoni.
Al polletto allo spiedo che presto sarà sotto i miei dentini.
Insomma alla vita e all'amore... che poi non sono così male se ci pensi.

Guarda cosa ti faccio sentire!



sabato 23 febbraio 2013

Un anno


Caro diario,


come stai?
No... non ti ho già abbandonato, sono stata solo fagocitata da un nuovo lavoro e da un'influenza talmente bastarda da costarmi quasi una delle mie sette vite!
Sai che è passato un anno?
Un anno dalla scoperta di nuove cose, dall'ultima volta che ho visto Roberta così com'era, un anno dalla comparsa di emozioni e persone che mai avrei pensato di accogliere col cuore così aperto, senza fare una piega.
Un anno in cui ho giocato pericolosamente, vestendomi da dura in più di un'occasione, per scoprire poi che talvolta io dura ci sono per davvero.
Un anno che ora è al culmine, come quando si è nella carrozza delle montagne russe mentre sale ed è a un cm dal volare in giù.
Provo a mettermi in punta di piedi per scorgere un pò prima l'esito delle cose, ma non riesco a vedere nulla... mi sa che mi toccherà aspettare i tempi che la vita decide di darsi e darmi.
Intanto io lunedì vado a comprarmi un casco integrale e dei parastinchi, perchè ho la sensazione che ne avrò bisogno.
Non è pessimismo, p'ammor 'e Dio, solo precauzione, affetto preventivo.
Solo un modo per affrontare in maniera più solida questo nuovo lavoro che è arrivato (soprattutto riuscire a tenermelo), e un paio di progetti carini che vorrei vedere finalmente crescere.
Vabè va, stasera sono troppo riflessiva... sentiamoci il mio amato Cash.




venerdì 25 gennaio 2013

Uffi


Caro diario,

ma tu te lo ricordi Uffi?!

Andiamo alle origini...
Al mio ritorno in grande stile da Vignate (Mi), detto anche "Vignà" dai villici del posto, la Campania, emozionandosi, si scosse tutta, dando origine a quella cosa chiamata terremoto il cui senso lo assorbii solo nel momento in cui un'enorme crepa mi si apriva in presa diretta davanti ai miei occhietti, mentre tentavo di non farmi disarcionare dal letto.
WOW! Pensai.
A quel tempo frasi come "'a faccia d'o cazz" non erano ancora state formulate dal mio cervello... avevo ancora "la Laura" e "il tennico" in testa, ero in terra partenopea da pochissimo tempo.
Eravamo ospiti in casa di zii... la stessa casa che dopo il terremoto si sarebbe trasformata in un accampamento.
Verso sera, dopo i compiti (quali?), mi sedevo sul letto dei miei, ai piedi, tenendo le gambette un pò penzoloni e guardavo meraviglie quali: La principessa Zaffiro, La balena Giuseppina, und altra simile paccottiglia di cui ricordo ancora perfettamente le sigle.
Era il 1980 e l'emittente seguita era Telecapri.
Mentre canali più famosi avevano testimonial di stoffa confezionati a dovere, Telecapri  aveva Uffi!
Il pupazzo extraterrestre che emetteva versi striduli atto a incutere tenerezza forse, chissà...
Uffi è quello che a Milano si dice quando si è "sfasteriusi", scocciati e la cosa mi fece sorridere perchè era lontana dalla realtà dialettica partenopea.
Credo fosse un gioco/fusione tra la parola UFO e il normale piglio capriccioso dei piccoli.
Se avessero fatto un sondaggio fra i bimbi napoletani che seguivano quelle trasmissioni, sarebbero usciti nomi quali: Giggino, Ciruzzo, Faccia 'e cazz, Palla 'e sivo, etc, etc.
La sera che la terra tremò il primo indizio fu proprio la scomparsa del faccino nasuto di Uffi in mezzo a mille disturbi.
Contrariata mi girai verso la mia immagine riflessa nello specchio dell'armadio e dopo un secondo tutto decise di saltare alla corda in un'orgia di frastuoni, mobili che camminavano, urla e confusione.
Avevo paura, ma non sapevo di cosa.
Fui portata via di corsa e sparirono di corsa anche tutti i personaggi che mi parlavano dalla piccola tv in fondo al letto.
Il mio imminente sviluppo da lì a poco fece cominciare un'altra era.

Tutto per voi.


Un'altra era e il mio sviluppo avrebbero fatto il resto.




lunedì 14 gennaio 2013

Creativa o cretina?


Caro diario,

sto vivendo uno di quei momenti dove mi assilla una domanda: sono più creativa o cretina?
Ho sempre pensato che la mia creatività, la passione e la capacità mi avrebbero portato da qualche parte... non dico in cima ai pilastri della terra, ma almeno poter contare su un posticino, un piccolo angolo dove sapere chi sono.
Non voglio piangermi addosso, per carità, ma ricominciare sempre tutto daccapo pure è faticoso sient' 'a me. La crisi imperversa è vero, ma a dirla tutta io non ricordo un solo giorno dove questa sia mancata, per lo meno in città come Napoli.
Un tempo mi dicevano tutti che ero dispersiva per le troppe cose che volevo fare e imparare, ma pare che adesso più cose sai fare e meglio è, perchè non si sa mai in cosa ti dovrai riciclare.
Nel mio lavoro ufficiale, la grafica, ho vinto qualche gara e qualche premio sissignore, mi abbuffano di brava, bella, unica, etc... ma chissà perchè poi tutto muore lì.
Le stesse persone che ti gratificano a parole, o per cui hai realizzato progetti bellissimi, il giorno dopo danno il lavoro a un altro O.o
Com'era quella cosa? Squadra vincente non si cambia? Nunn'è 'o vero.
Sbaglio candeggio eh? O sbaglio a restare qui, non lo so più.
Ho rifiutato di lavorare come spogliarellista in un club perchè pensavo: no io sono un personaggio creativo e se mi spoglio lo faccio in maniera artistica nel burlesque, dove posso far vivere le mie idee.
Se vi dico quanto volevano darmi a sera mi torturereste per avere il numero di telefono e andarci voi!
Si dice che il lavoro ce lo dobbiamo inventare e infatti ora sono bravissima nell'interpretazione del nocciolo dell'oliva... la metti nel Martini e io nuoto leggiadra fino al bordo del bicchiere.
Vuoi metterere lo spettacolo!

Che dite... non mi resta che aspettare la riapertura delle case chiuse a andare a fare la Maîtresse?
Ma allora è proprio vero che tira più un pelo di fica che un carro di buoi! ^_^

Sentiamoci e guardiamoci un pezzo uncensored va'.
 

lunedì 7 gennaio 2013

Chi tene 'o mare


Caro diario,

lo sai che la pelle d'oca può farti scoprire parti del corpo che non pensavi di avere?
Ma questo succede solo con le emozioni forti, quelle che ti scuotono nel profondo.
Torniamo un attimo indietro.
Ieri:
- Dddrrriiinn
- Roby: pronto?
- Mamma: Roby, a mamma, io non vengo al concerto, ma ti viene a prendere papà e ci andate insieme.

Il concerto in questione è un evento.
Pino Daniele riporta sulla scena uno spaccato musicale a cui io non sono legata, ma moooolto di più.
Inoltre con loro c'è un pezzo di cuore, il che mi rende orgogliosa e ancora più emozionata.
Papà arriva a prelevarmi tipo carrozza di Cenerentola e ci avviamo alla volta della Casa della Musica.
La nostra rilassatezza e pacata gioia viene interrotta dalla telefonata del pezzo di cuore su citato:
- Ma dove siete?
- Stiamo arrivando ^_^
- State arrivando?! Ma se il concerto comincia fra 3 minuti!
- Eh? Argh. Papà sei arrivato tardi! >.<
Il genitore contrariato decide di rimandare la polemica incollando il piede sull'accelleratore.
Ora siamo Johnny Depp e Benicio Del Toro in "Paura e delirio a Las Vegas".
Provo a sdrammatizzare dicendo: "su dai non fa nulla, alla fine è solo un concerto", ma dentro me sto guidando con lui l'auto tipo computer game... voglio, devo vedere quel conerto.
Tutto si risolve per il meglio, mentre ci perdiamo a Fuorigrotta la mia memoria visiva mi viene in soccorso e riusciamo a parcheggiare tipo criminals davanti al luogo agognato.
Gli accrediti ci sono! Via!
Mi accorgo di camminare troppo veloce, lasciando il povero papi in debito di ossigeno alle mie spalle.
Ma gli applausi e le grida son troppo forti, mi attirano come una calamita.
Entriamo, una gentile donzella ci accompagna ai nostri posti... a sole 4 file dal palco, si vede benissimo! *_*

Mi sfilo il cappotto, guardo Pino e lui mi dice: Je sto vicino a te…
Ci sono situazioni bizzarre che ti fanno pensare che l’artista si stia proprio rivolgendo solo a noi.
La mia bocca si spalanca in un sorriso tale da permettere agli angoli di giocare con i lobi delle orecchie!
Sono stata seduta tutto il tempo ‘mpont’ ‘a seggia (in punta alla sedia), collo teso e viso rivolto in alto.
Ho inforcato gli occhiali e sgranato gli occhi, come faccio sempre quando cerco di farmi entrare dentro più particolari possibili.
Ho cantato… conosco tutti i pezzi e ogni riff di chitarra.
Sono stata distratta solo dall’arrivo di alcuni backliner più carini della media, ma son subito rientrata nei ranghi.
Benicio Del Toro alla mia sinistra si è di nuovo trasformato nell’uomo più dolce del mondo e canta con me, applaudendo in levare e chiedendomi di applaudire in battere che così viene bene.
Parte della folla cerca di dire a Pino che il Napoli ha segnato due volte contro la Roma, ma lui è rapito dai suoi ospiti e non sente, o fa finta di non sentire…
Su “Chi tene ‘o mare” la mia gola si asciuga e sorrido perché penso sia colpa del sale.
Le emozioni si susseguono perché tutte le canzoni abbracciano parte della mia infanzia e l’inizio della mia adolescenza, con tutto il carico di “bipolarismo” esistenziale, gioia/dolore, evoluzione della personalità, trasferimento da Milano a Napoli, il terremoto, gli amori disperati, la femminilità prepotente, fino a me come sono ora… una donna col cuore bambino.
La serata si è conclusa con un gelato da Ciro a Mergellina, il pezzo di cuore (chissà che è, eh?) che mi porta dei cd, il faccino un pò giù di papi che era dispiaciuto che mamma non fosse venuta e il mio sguardo incollato al mare e alla sagoma del castello più bello del mondo.
Applausi.




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Scugnizzità

Caro diario,

mi hanno dato della scugnizza!
Stàbbene, ti ho cambiato il titolo!
Del resto gli scugnizzi sono lazzari e i lazzari possono tutto, persino spogliarsi.



martedì 1 gennaio 2013

È nato!

Caro diario,

è nato! È nato! L'anno nuovo è arrivato!
Solo che è talmente attaccato a quello vecchio che proprio non so cosa possa avere di nuovo.
Nel senso... perchè Hansel e Gretel, i due brufoli che mi hanno accompagnato in questa settimana sorridendo alla vita, location altezza mento, a mezzanotte e un minuto erano ancora con me?
Va bene venire a vedere i fuochi sul terrazzo, va bene voler dare gli auguri a chi aveva fatto in tempo a conoscerli, ma poi basta... raus, via, sparire!
E invece restano ancora un pò, piccolo retaggio di un anno appena passato e vissuto pericolosamente!
Se se...
Ho capito, gli anni volano, ma la mia acne ha deciso di passare da giovanile a senile, pur di non lasciarmi... pare soffra di angoscia abbandonica.
Insomma il 2012 è praticamente un brufolo ed è stato appena schiacciato via.
Ora resta da vedere in cosa si trasforma questo 2013... una vescica per le scarpette nuove?
Una famigliola di capelli bianchi? La cellulite?
Oppure... oppure sarò talmente brava, innamorata della vita e intraprendente da far si che il numero 13, contenuto in quest'anno, sarà davvero un portafortuna per me!
Intanto pare che lo scorpione, il mio segno (what else?), "spacchi il culo ai passeri" in questo 2013.
Perdonatemi il francesismo, rende così tanto l'idea...

Ah, dimenticavo... buona fortuna, good luck, bonne chance, buena suerte, boa sorte, viel glück, mazel tov, etc, etc... :)
Miao!