domenica 20 aprile 2014

Amarevolissimevolmente


Caro diario,

ti scrivo da un pianeta strano. Il pianeta Amaro.
Ogni tanto ci vado, non è lontano, ma mi porta lontano. O, meglio, mi porta dentro.
Dentro le cose, dentro me. Non sempre mi piace, ma è prassi tutte le volte che devo capire qualcosa.
Tra il marasma delle cose che mi si agitano dentro, del tipo: chi sono, cosa faccio, cosa voglio, dove vado (un fiornino! cit.) c'è un piccolo addio.
La mia Viky ha deciso che poteva bastare.
Ma ha scelto di andarsene mentre ero a Torino... o forse ha provato ad aspettarmi, dato che ha smesso di esserci la notte prima del mio ritorno a Mau Mau City.
"Smesso di esserci"... quanto è semplice e difficile al tempo stesso dire solo: è morta.
Se avesse voluto telefonarmi per avvertirmi, hai visto mai, non avrebbe nemmeno potuto farlo, giacché anche a Turìn sono abili tascheggiatori e mi hanno portato via il cell dalla tasca su un tram.
Non amo gli accanimenti, ma qui trattasi di gatta e allora ho dovuto procedere ad un aggattimento terapeutico... l'autopsia. Io dovevo sapere perchè.
Beh, le ha ceduto il corazòn... forse una patologia genetica, forse la vecchiaia (vecchiaia?) che avanzava. Cmq Viky ha fatto click.
Era la mia ombra, come Pulce. Alla fine sono stata il loro branco o loro il mio.
Ogni tanto allungo il passo per non pestarla, ma è che senza occhiali ogni oggetto scuro potrebbe essere lei :)
Ci ho messo un po' per scriverti, la tristezza è quasi passata, ma dovevo metabolizzare, tu sai che io faccio come i boa... devo stare ferma, occhio vitreo, ad attraversare tutto quanto.
In compenso Pulce è diventato ancora più una zecca cavallina di prima e io lo vizio come se non ci fosse un domani.
Ha 16 anni passati, ho pensato chissenefrega!

Viky, only for u my sweet little cat.


Un bacio.






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