venerdì 25 gennaio 2013

Uffi


Caro diario,

ma tu te lo ricordi Uffi?!

Andiamo alle origini...
Al mio ritorno in grande stile da Vignate (Mi), detto anche "Vignà" dai villici del posto, la Campania, emozionandosi, si scosse tutta, dando origine a quella cosa chiamata terremoto il cui senso lo assorbii solo nel momento in cui un'enorme crepa mi si apriva in presa diretta davanti ai miei occhietti, mentre tentavo di non farmi disarcionare dal letto.
WOW! Pensai.
A quel tempo frasi come "'a faccia d'o cazz" non erano ancora state formulate dal mio cervello... avevo ancora "la Laura" e "il tennico" in testa, ero in terra partenopea da pochissimo tempo.
Eravamo ospiti in casa di zii... la stessa casa che dopo il terremoto si sarebbe trasformata in un accampamento.
Verso sera, dopo i compiti (quali?), mi sedevo sul letto dei miei, ai piedi, tenendo le gambette un pò penzoloni e guardavo meraviglie quali: La principessa Zaffiro, La balena Giuseppina, und altra simile paccottiglia di cui ricordo ancora perfettamente le sigle.
Era il 1980 e l'emittente seguita era Telecapri.
Mentre canali più famosi avevano testimonial di stoffa confezionati a dovere, Telecapri  aveva Uffi!
Il pupazzo extraterrestre che emetteva versi striduli atto a incutere tenerezza forse, chissà...
Uffi è quello che a Milano si dice quando si è "sfasteriusi", scocciati e la cosa mi fece sorridere perchè era lontana dalla realtà dialettica partenopea.
Credo fosse un gioco/fusione tra la parola UFO e il normale piglio capriccioso dei piccoli.
Se avessero fatto un sondaggio fra i bimbi napoletani che seguivano quelle trasmissioni, sarebbero usciti nomi quali: Giggino, Ciruzzo, Faccia 'e cazz, Palla 'e sivo, etc, etc.
La sera che la terra tremò il primo indizio fu proprio la scomparsa del faccino nasuto di Uffi in mezzo a mille disturbi.
Contrariata mi girai verso la mia immagine riflessa nello specchio dell'armadio e dopo un secondo tutto decise di saltare alla corda in un'orgia di frastuoni, mobili che camminavano, urla e confusione.
Avevo paura, ma non sapevo di cosa.
Fui portata via di corsa e sparirono di corsa anche tutti i personaggi che mi parlavano dalla piccola tv in fondo al letto.
Il mio imminente sviluppo da lì a poco fece cominciare un'altra era.

Tutto per voi.


Un'altra era e il mio sviluppo avrebbero fatto il resto.




lunedì 14 gennaio 2013

Creativa o cretina?


Caro diario,

sto vivendo uno di quei momenti dove mi assilla una domanda: sono più creativa o cretina?
Ho sempre pensato che la mia creatività, la passione e la capacità mi avrebbero portato da qualche parte... non dico in cima ai pilastri della terra, ma almeno poter contare su un posticino, un piccolo angolo dove sapere chi sono.
Non voglio piangermi addosso, per carità, ma ricominciare sempre tutto daccapo pure è faticoso sient' 'a me. La crisi imperversa è vero, ma a dirla tutta io non ricordo un solo giorno dove questa sia mancata, per lo meno in città come Napoli.
Un tempo mi dicevano tutti che ero dispersiva per le troppe cose che volevo fare e imparare, ma pare che adesso più cose sai fare e meglio è, perchè non si sa mai in cosa ti dovrai riciclare.
Nel mio lavoro ufficiale, la grafica, ho vinto qualche gara e qualche premio sissignore, mi abbuffano di brava, bella, unica, etc... ma chissà perchè poi tutto muore lì.
Le stesse persone che ti gratificano a parole, o per cui hai realizzato progetti bellissimi, il giorno dopo danno il lavoro a un altro O.o
Com'era quella cosa? Squadra vincente non si cambia? Nunn'è 'o vero.
Sbaglio candeggio eh? O sbaglio a restare qui, non lo so più.
Ho rifiutato di lavorare come spogliarellista in un club perchè pensavo: no io sono un personaggio creativo e se mi spoglio lo faccio in maniera artistica nel burlesque, dove posso far vivere le mie idee.
Se vi dico quanto volevano darmi a sera mi torturereste per avere il numero di telefono e andarci voi!
Si dice che il lavoro ce lo dobbiamo inventare e infatti ora sono bravissima nell'interpretazione del nocciolo dell'oliva... la metti nel Martini e io nuoto leggiadra fino al bordo del bicchiere.
Vuoi metterere lo spettacolo!

Che dite... non mi resta che aspettare la riapertura delle case chiuse a andare a fare la Maîtresse?
Ma allora è proprio vero che tira più un pelo di fica che un carro di buoi! ^_^

Sentiamoci e guardiamoci un pezzo uncensored va'.
 

lunedì 7 gennaio 2013

Chi tene 'o mare


Caro diario,

lo sai che la pelle d'oca può farti scoprire parti del corpo che non pensavi di avere?
Ma questo succede solo con le emozioni forti, quelle che ti scuotono nel profondo.
Torniamo un attimo indietro.
Ieri:
- Dddrrriiinn
- Roby: pronto?
- Mamma: Roby, a mamma, io non vengo al concerto, ma ti viene a prendere papà e ci andate insieme.

Il concerto in questione è un evento.
Pino Daniele riporta sulla scena uno spaccato musicale a cui io non sono legata, ma moooolto di più.
Inoltre con loro c'è un pezzo di cuore, il che mi rende orgogliosa e ancora più emozionata.
Papà arriva a prelevarmi tipo carrozza di Cenerentola e ci avviamo alla volta della Casa della Musica.
La nostra rilassatezza e pacata gioia viene interrotta dalla telefonata del pezzo di cuore su citato:
- Ma dove siete?
- Stiamo arrivando ^_^
- State arrivando?! Ma se il concerto comincia fra 3 minuti!
- Eh? Argh. Papà sei arrivato tardi! >.<
Il genitore contrariato decide di rimandare la polemica incollando il piede sull'accelleratore.
Ora siamo Johnny Depp e Benicio Del Toro in "Paura e delirio a Las Vegas".
Provo a sdrammatizzare dicendo: "su dai non fa nulla, alla fine è solo un concerto", ma dentro me sto guidando con lui l'auto tipo computer game... voglio, devo vedere quel conerto.
Tutto si risolve per il meglio, mentre ci perdiamo a Fuorigrotta la mia memoria visiva mi viene in soccorso e riusciamo a parcheggiare tipo criminals davanti al luogo agognato.
Gli accrediti ci sono! Via!
Mi accorgo di camminare troppo veloce, lasciando il povero papi in debito di ossigeno alle mie spalle.
Ma gli applausi e le grida son troppo forti, mi attirano come una calamita.
Entriamo, una gentile donzella ci accompagna ai nostri posti... a sole 4 file dal palco, si vede benissimo! *_*

Mi sfilo il cappotto, guardo Pino e lui mi dice: Je sto vicino a te…
Ci sono situazioni bizzarre che ti fanno pensare che l’artista si stia proprio rivolgendo solo a noi.
La mia bocca si spalanca in un sorriso tale da permettere agli angoli di giocare con i lobi delle orecchie!
Sono stata seduta tutto il tempo ‘mpont’ ‘a seggia (in punta alla sedia), collo teso e viso rivolto in alto.
Ho inforcato gli occhiali e sgranato gli occhi, come faccio sempre quando cerco di farmi entrare dentro più particolari possibili.
Ho cantato… conosco tutti i pezzi e ogni riff di chitarra.
Sono stata distratta solo dall’arrivo di alcuni backliner più carini della media, ma son subito rientrata nei ranghi.
Benicio Del Toro alla mia sinistra si è di nuovo trasformato nell’uomo più dolce del mondo e canta con me, applaudendo in levare e chiedendomi di applaudire in battere che così viene bene.
Parte della folla cerca di dire a Pino che il Napoli ha segnato due volte contro la Roma, ma lui è rapito dai suoi ospiti e non sente, o fa finta di non sentire…
Su “Chi tene ‘o mare” la mia gola si asciuga e sorrido perché penso sia colpa del sale.
Le emozioni si susseguono perché tutte le canzoni abbracciano parte della mia infanzia e l’inizio della mia adolescenza, con tutto il carico di “bipolarismo” esistenziale, gioia/dolore, evoluzione della personalità, trasferimento da Milano a Napoli, il terremoto, gli amori disperati, la femminilità prepotente, fino a me come sono ora… una donna col cuore bambino.
La serata si è conclusa con un gelato da Ciro a Mergellina, il pezzo di cuore (chissà che è, eh?) che mi porta dei cd, il faccino un pò giù di papi che era dispiaciuto che mamma non fosse venuta e il mio sguardo incollato al mare e alla sagoma del castello più bello del mondo.
Applausi.




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Scugnizzità

Caro diario,

mi hanno dato della scugnizza!
Stàbbene, ti ho cambiato il titolo!
Del resto gli scugnizzi sono lazzari e i lazzari possono tutto, persino spogliarsi.



martedì 1 gennaio 2013

È nato!

Caro diario,

è nato! È nato! L'anno nuovo è arrivato!
Solo che è talmente attaccato a quello vecchio che proprio non so cosa possa avere di nuovo.
Nel senso... perchè Hansel e Gretel, i due brufoli che mi hanno accompagnato in questa settimana sorridendo alla vita, location altezza mento, a mezzanotte e un minuto erano ancora con me?
Va bene venire a vedere i fuochi sul terrazzo, va bene voler dare gli auguri a chi aveva fatto in tempo a conoscerli, ma poi basta... raus, via, sparire!
E invece restano ancora un pò, piccolo retaggio di un anno appena passato e vissuto pericolosamente!
Se se...
Ho capito, gli anni volano, ma la mia acne ha deciso di passare da giovanile a senile, pur di non lasciarmi... pare soffra di angoscia abbandonica.
Insomma il 2012 è praticamente un brufolo ed è stato appena schiacciato via.
Ora resta da vedere in cosa si trasforma questo 2013... una vescica per le scarpette nuove?
Una famigliola di capelli bianchi? La cellulite?
Oppure... oppure sarò talmente brava, innamorata della vita e intraprendente da far si che il numero 13, contenuto in quest'anno, sarà davvero un portafortuna per me!
Intanto pare che lo scorpione, il mio segno (what else?), "spacchi il culo ai passeri" in questo 2013.
Perdonatemi il francesismo, rende così tanto l'idea...

Ah, dimenticavo... buona fortuna, good luck, bonne chance, buena suerte, boa sorte, viel glück, mazel tov, etc, etc... :)
Miao!